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Il primo robonauta. Una cooperazione NASA e General Motors.
E’ partito lo scorso 24 Febbraio dal Kennedy Space Center in Florida, a bordo dello Shuttle per raggiungere la sua meta definitiva: la Stazione Spaziale Internazionale. Ne sarà infatti il primo membro permanente. Si tratta di R2, o Robonaut 2, un robot nato dalla cooperazione tra NASA e General Motors. “Cooperazioni come questa assicurano che nel futuro l’esplorazione spaziale, il viaggio su strada e la produzione industriale saranno sempre più sicure” dice Alan Taub, vice presidente di GM ricerca e sviluppo.
R2 è un umanoide: è composto di una testa, un busto, due braccia e due mani. E’ capace di utilizzare la stessa strumentazione che utilizzano i membri dell’equipaggio. Per il momento è solo un prototipo ed è stato confinato nel laboratorio Destiny della Stazione Spaziale Internazionale. Questa fase intermedia permetterà agli scienziati di monitorarlo a lavoro insieme ai membri dell’equipaggio, in assenza di gravità e soprattutto sottoposto alle interferenze elettromagnetiche e alle radiazioni della SSI. Si confida nella possibilità, attraverso implementazioni e modificazioni, di utilizzarlo liberamente sia all’interno, sia all’esterno della Stazione Spaziale. In futuro potrebbe essere un valido assistente o sostituirsi all’astronauta stesso per portare a termine operazioni troppo pericolose per l’uomo. La GM intende invece utilizzarlo nei test di sicurezza e in alcune applicazioni della produzione.
Il progetto è il primo passo verso l’introduzione di una generazione di robot che non intendono sostituire l’uomo ma aiutarlo ad ottenere dei risultati che ad oggi non possiamo neanche immaginare.
Claudia Serena |